Eventi
"Famiglia in bicicletta": la scultura di Gabriela Spector che promuove le piste ciclabili
2022
Festival di Locarno
a sostegno del Locarno Kids
e del BaseCamp
2021
Wilde Kindheit
(l’infanzia selvaggia)
museo LENTOS Kunstmuseum Linz
2021
Festival di Locarno
a sostegno del Locarno Kids
2020
Progetto MAXXI
e
L'organista Christian Tarabbia
2017
Mostra "We all fall down"
di Lara Favaretto al museo danese NY CARLSBERG GLYPTOTEK
2015
"Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione privata"
2014
"Lugano Lirica" diretto dal Maestro Pierangelo Gelmini.
e
Collaborazione con l'artista Gabriela Spector
2013
La Fondazione si sposta in Svizzera
2009-2011
Roma
2009
"Le tavole rotonde"
e
"Le parole dell'arte"
2008
"il Quarto Sesso"
Cinematografia
2006
"Famiglia in bicicletta": la scultura di Gabriela Spector che promuove le piste ciclabili
2022 - Rendere omaggio agli sforzi del comune di Lugano per sviluppare la mobilità dolce
Si è quindi deciso, guardando al nostro territorio e alle sue dinamiche, di analizzare il nuovo progetto dell’artista già conosciuta Gabriela Spector.
La Fondazione ha donato la scultura di bronzo "Famiglia in bicicletta" alla città di Lugano per rendere omaggio alla mobilità dolce.
L'opera si trova all'inizio della pista ciclabile Lugano-Cadro-Dino, rappresentando un tracciato dedicato non solo alle passeggiate in bicicletta, ma anche agli appassionati d'arte.
L’artista attraverso il suo lavoro ha infatti saputo coniugare arte e cultura in maniera mirabile.
In questo progetto ci si rivolge ad un pubblico giovane e alla realizzazione di sculture e disegni che hanno come tema la mobilità sostenibile e nella fattispecie “la bicicletta”.
Già nell’anno 2009/2010 l’artista Gabriela Spector, si era dedicata in occasione dei mondiali di ciclismo a Mendrisio, ad una realizzazione artistica avente come tema “la mobilità lenta e sostenibile” legata anche a importanti modifiche dello sviluppo del territorio.
Festival di Locarno 2021
A sostegno del Locarno Kids e del BaseCamp
74esima edizione
Il Covid ha stravolto completamente tutti gli eventi, le restrizioni imposti dai vari Governi per cercare di limitare i contagi non hanno permesso alle persone di spostarsi liberamente. I lockdown hanno spinto i musei, i cinema e tutte le manifestazioni con una grande affluenza a cancellare o almeno posticipare la loro programmazione.
La Fondazione ha deciso quindi di focalizzarsi sul territorio e dare il proprio supporto sostenendo comunque i giovani e l’arte attraverso la quale i giovani esprimono e lo ha fatto dando il suo sostegno alla 74esima edizione del Locarno Film Festival. Scegliere di stare nuovamente a fianco a questo magnifico evento culturale non è stato per tutti una scelta scontata soprattutto durante un’edizione segnata da limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Nonostante questo scenario incerto per la Fondazione è stato importante impegnarsi attraverso un contributo finanziario per dimostrare la propria fiducia nei confronti delle proposte e dei progetti artistici che vengono presentati dai nuovi talenti nel corso della manifestazione. Questo incoraggiamento insieme ad altri partner ha permesso al Festival di avere la sua continuità e proseguire a promuovere un cinema libero e da loro definito: “un cinema coraggioso e che sia vero specchio della società contemporanea, anticipandone i cambiamenti futuri”.
La Fondazione ha deciso di rinnovare il proprio sostegno per il Locarno Film Festival ma soprattutto in relazione al Locarno Kids per concentrarsi sui più giovani sviluppando anche il progetto BaseCamp. Una iniziativa finalizzata alla creazione di un centro di ricerca e sperimentazione durante le giornate del Festival presso la vecchia Caserma di Losone ove si riuniranno i giovani talenti creativi svizzeri e internazionali.
Museo LENTOS Kunstmuseum Linz
dal titolo "Wilde Kindheit"
11.05.2021 - 05.09.2021
Durante il 2019, coordinati dal nostro curatore Ludovico Pratesi, iniziamo i colloqui con il museo LENTOS Kunstmuseum Linz (www.lentos.at) considerato uno dei più prestigiosi musei austriaci di arte moderna e contemporanea. La direzione museale ha richiesto alla Fondazione il prestito due opere dell’artista austriaco Marcus Schinwald dal titolo “Bea” e “Knut” entrambi del 2008.
Marcus Schinwald nato a Salisburgo nel 1973 vive e lavora a Vienna.
L'artista austriaco rivisita la visione borghese e convenzionale della pittura fiamminga del diciannovesimo secolo inserendo elementi legati alla chirurgia estetica moderna, intesi come tracce di disturbo all'interno del rassicurante immaginario tradizionale tipico del ritratto ottocentesco.
Tale prestito si innesta sul tema di una mostra che il museo dedicherà interamente all’infanzia prevista per la primavera del 2021 dal titolo Wilde Kindheit (l’infanzia selvaggia) e il cui tema appunto sono i bambini e più in generale l’infanzia.
Tema molto caro alla fondazione.
“Il legame tra l’educazione e le norme sociali, prepara adeguatamente i bambini per le sfide che il futuro gli riserva e se sì in che misura…
Attualmente il tasso di natalità in Europa centrale si è ridotto notevolmente. In un mondo moderno dove tutto deve essere ottimizzato, anche i bambini stessi vengono visti per la loro potenzialità. Sono una risorsa umana che va ottimizzata come un investimento per il futuro della società. Il sociologo Heinz Bude scrive di questo fenomeno come “status panic” e “education panic”, descrive l’istruzione come una lotta per il raggiungimento di un prestigio sociale. Queste continue richieste eccesive a bambini e adolescenti causa in loro uno stato di frustrazione e disagio. L’importanza del gioco e del tempo libero vengono sostituiti dagli obiettivi pedagogici di alto rendimento.
In aggiunta a questo fenomeno il boom della digitalizzazione ha portato i bambini a trascorrere la loro infanzia principalmente in spazi chiusi, davanti al computer o con i cellulari. La naturale esigenza di essere in movimento viene represso e la fantasia e l’immaginazione vengono abbondonati per un mondo artificiale e digitale.
Le esperienze reali vengono sostituiti da immagini e paesaggi da sogno offerti dall’industria dell’intrattenimento.
Ci chiediamo se ci sarà ancora spazio per stare all’aria aperta, giocare senza uno scopo, sognare, fantasticare, infatti il non fare nulla e in particolare la noia sono tutti i perfetti ingredienti per la creatività.
Invece la nuova generazione sperimenta uno stress costante e se non ci si sente “sempre in linea” si pensa immediatamente di perdere qualcosa di stimolante.
I social media ci inducono ad essere sempre presenti e presentare un sé stesso ottimizzato in modo permanente. Il fenomeno dei “selfie” è una rappresentazione idealizzata in un mondo idealizzato per questa ragione queste immagini non potranno mai essere autentiche.”
(cit. Elisabeth Nowak-Thaller, Vice direttore del Museo LENTOS)
Festival di Locarno 2020
A sostegno del Locarno Kids
Nel 2020
Alla fondazione del cinema giovane
Da sempre impegnata nella promozione di giovane artisti, la Fondazione Guastalla allarga i suoi orizzonti per sostenere attivamente il Festival, e Locarno Kids
L’arte che fa rima con il cinema, soprattutto quello ad altezza bambino. Già, perché a partire da quest’anno, a sostenere le iniziative di Locarno Kids, si è aggiunta una preziosa collaborazione. Quella con la Fondazione Guastalla di cui è presidente Giovanni Guastalla. “Tra il Locarno Film Festival e la nostra Fondazione c’è un feeling ideale che nasce dalla volontà di mettere l’arte e la ricerca artistica come faro di ogni nostra attività. Ed è un principio che vogliamo anteporre a qualsiasi aspetto commerciale”. Anche perché questa è stata la bussola di riferimento che la Fondazione Guastalla ha voluto abbracciare fin da quando è nata nel 2004. “Ho sempre avuto una forte passione per l’arte contemporanea, in tutte le sue declinazioni. Dalla pittura alla scultura, passando per la fotografia. Potendo contare su rapporto consolidato con una personalità di spicco come Ludovico Pratesi, abbiamo iniziato a ragionare su come si potesse supportare la creatività di giovani artisti italiani, allestendo esposizioni che potessero garantire loro una crescita”. Un lavoro di promozione, senza scopo di lucro, ma sempre rivolto al futuro e nel segno dell’apertura. “Be’, sì, anche nei confronti del cinema e del settore filmico, visto che in più occasioni ci siamo impegnati – attraverso un supporto finanziario - nella produzione di cortometraggi o di altre piccole attività private. In questo sono stato molto influenzato da mio figlio Alessandro che aveva una passione viscerale per il cinema e aveva partecipato a Cinema e Gioventù”. Un legame con il Festival che quest’anno ha trovato anche l’occasione giusta per allacciare una collaborazione in prima linea. “Mi è subito sembrata un’opportunità straordinaria, quella di poter dare un contributo concreto a quell’insieme di attività che Locarno mette in campo per educare alla passione cinematografica. Penso che tra Locarno Kids e il mondo dell’arte ci sia un legame di continuità che va curato, perché ogni artista ha dentro di sé quella spinta creativa che è tipica dell’infanzia e che anzi nell’infanzia vive la sua espressione più libera e potente”. E non a caso, adesso, l’attesa è tanta per scoprire quali saranno i primi risultati di questo processo di avvicinamento dei bambini all’arte. “Con Homemade movies, abbiamo avuto anche la collaborazione con un regista come Claude Barras di cui mi aveva entusiasmato il film Una vita da zucchina. Ora dopo i suoi video-tutorial a mo’ di insegnamento, sono davvero curioso di capire quale sarà la creatività che ogni bambino potrà realizzare per proprio conto attraverso un corto.” Anche perché capire cosa i bambini abbiano voglia di raccontare, vuol dire iniziare a capire qualcosa del mondo di domani.
Progetto MAXXI
e
l'organista Christian Tarabbia
Nel 2017
In questo anno si è basato allo sviluppo del progetto MAXXI (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) grazie al rapporto personale di Ludovico Pratesi con la direzione e con il team il percorso per la Fondazione ha instaurato un rapporto sicuramente agevolato. Purtroppo ciononostante alcuni problemi per raggiungere alla vera realizzazione del progetto, non sono stati risolvibili. Per essere più precisi il rapporto con il MAXXI così come prospettatoci avrebbe dovuto comportare una sorta di “comodato” di buona parte delle opere della Fondazione. La criticità è emersa in relazione alla durata del contratto richiesta di 5 anni ma le autorità doganali italiane impone di effettuare una “temporanea importazione” può avere una durata massimo di un anno, qualora concessa. Tutto ciò come si può immaginare con costi di trasporto, assicurativi e logistici molto importanti e del tutto insostenibili.
Nel frattempo, nello spirito di supporto ai giovani artisti, abbiamo supportato e spesato la partecipazione di un giovane organista Christian Tarabbia apprezzato a livello internazionale, durante l’annuale rassegna di concerti organistici nella Basilica Santa Maria dei Miracoli organizzata dell’Associazione Settembre Organistico di Morbio Inferiore. È proprio dall’organo barocco della Basilica che nasce il tema conduttore della rassegna concertistica fin dal 2002: “Bach e dintorni”. Per molti anni i concerti dell’Associazione Settembre Organistico, sono stati registrati, trasmessi e sponsorizzati dalla RTSI fino a quando le difficoltà finanziarie del servizio nazionale hanno imposto un ridimensionamento delle sponsorizzazioni a discapito dei più piccoli.
Nel passato recente e ancora oggi, diversi artisti in arti anche in arti visive (pittura, scultura, films, video, digitale), sono stati influenzati, ispirati o hanno arrangiato in maniera egregia diverse opere di Johann Sebastian Bach. È quindi sempre attuale il tema conduttore “Bach e dintorni”.
Mostra "We all fall down" di Lara Favaretto al museo danese NY CARLSBERG GLYPTOTEK
Nel 2015
La Fondazione Guastalla realizza una mostra personale “We all fall down” di Lara Favaretto, rinomata artista torinese laureata all’Accademia Belle Arti di Brera a Milano. In questa mostra realizzata presso l’importante museo danese NY CARLSBERG GLYPTOTEK di Copenaghen la Fondazione ha potuto dimostrare il suo supporto nel promuovere giovani artisti nel campo della pittura, cinema, video arte, fotografia e musica. Questo progetto nasce infatti dalla volontà di Line Clausen Pedersen di presentare una giovane artista italiana che con il suo lavoro riflette sul tempo e sul suo divenire.
"Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione privata"
Nel 2014
In questo anno lo stretto legame tra il nostro curatore Ludovico Pratesi con la Fondazione Pescheria Centro Arti Visive di Pesato, abbiamo organizzato una mostra sull’arte italiana contemporanea dal titolo “Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione privata”. Durante questa mostra si è pensato di realizzare un percorso caratterizzato da una dimensione intima ed introspettiva, con aperture e rimandi alla storia dell’arte, al paesaggio e alla natura, oltre che allo status dell’artista come ricreatore del mondo.
La mostra viene inaugurata l’11 Ottobre in occasione della “Giornata del Contemporaneo” promossa dall’ AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
"Lugano Lirica" diretto dal Mastro Pierangelo Gelmini. E la collaborazione con l'artista Gabriela Spector
Nel 2013
L’importante lavoro svolto dal nostro curatore Ludovico Pratesi ha permesso alla Fondazione di istaurare legami e collaborazioni importanti in molti progetti artistici e culturali.
Un progetto importante è stato quello “Lugano Lirica” grazie al sostegno della Fondazione si svolto il primo concerto di inaugurazione diretto dal Maestro Pierangelo Gelmini, con la partecipazione del Soprano Fiorenza Cedolis presso il Palazzo dei Congressi di Lugano. (www.luganolirica.ch)
Fra i progetti di successo bisogna assolutamente citare la collaborazione artistica a sostegno dell’artista Gabriela Spector, che ha tenuto una personale esposizione a Parigi presso la “Maison de l’Argentina” dal nome “Madre-Terra” richiamando le origini della stessa artista. (www.gabrielaspector.com)
Roma
Nel 2009
La Fondazione Guastalla in questo anno ha realizzato numerose iniziative sempre presso la sede di Roma. I temi trattati nelle conferenze sono stati affrontati attraverso l’incontro di personaggi affermati nel mondo dell’arte contemporanea, quali: il curatore Giorgio Verzotti, il direttore di Exibart Massimiliano Tonelli, l’Assessore alla Politiche Culturali e Comunicazione del Comune di Roma Umberto Croppi, il Presidente ACACIA (Associazione Amici Arte Contemporanea) e collezionista Gemma Testa, l’artista Alfredo Pirri, l’artista Julian Opie e molti altri.
"Le tavole rotonde" e "Le parole dell'arte"
Nel 2008
Le opere della Fondazione vengono esposte a Roma, la città eterna è stata il palcoscenico perfetto per le nostre prime manifestazioni. Queste iniziative sono state denominate “Le tavole rotonde”, “Le Parole dell’arte” e “Le professioni dell’arte”.
Le tavole rotonde, hanno rappresentato degli appuntamenti mensili per approfondire un particolare aspetto del mondo dell’arte contemporanea. Queste tavole rotonde sono state moderate da Ludovico Pratesi, il quale grazie alla sua esperienza ha permesso di affrontare temi come: il mercato, il collezionismo, la critica, i musei.
Le parole dell’arte, ogni mese la Fondazione ospitava un protagonista dell’arte contemporanea, al quale veniva richiesto di condividere il suo modo di lavorare e il suo rapporto con il collezionismo. Per citare alcuni dei prestigiosi nomi che sono intervenuti: il collezionista Giovanni Giuliani, la gallerista Lia Rumma, il critico Achille Bonito Oliva, l’artista Francesco Vezzoli, Direttrice del MAXXI (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) Anna Mattirolo, il Direttore Dipartimento Arte Moderna e Contemporanea Sotheby’s Italia Stefano Moreni, il critico d’arte e Direttore artistico della Fondazione Sandretto Francesco Bonami e la restauratrice d’arte contemporanea Giulia Potaturo.
Le professioni dell’arte, durante questi incontri la Fondazione ha potuto affrontare tematiche come: le collezioni dei grandi musei, l’attività delle case d’asta, l’organizzazione di grandi mostre e la conservazione delle opere d’arte nelle collezioni private.
Oltre a queste manifestazioni la Fondazione Guastalla ha firmato con il regista Mike Krishatreya un contratto di produzione per un cortometraggio il quale rappresenta un adattamento dal libro “Il vento dileguó le nubi” di Mike Krishatreya e Cristoph Arni, in cui viene raccontato la storia di Veronica Pache. In questo racconto si vuole descrivere la vita attuale della popolazione nei villaggi di montagna. Il Film racconta del conflitto di una giovane donna che abbandona la realtà contadina per andare in città nonostante il grande dispiacere dei suoi genitori. La storia viene è ambientata in un villaggio di montagna svizzero insieme alla collaborazione di diversi enti fra cui la Cinetrade Filmhandel di Russikon (ZH), le Fondazione del Canton Zurigo, dal canton Grigioni, del Canton Ticino oltre a fondi privati e sponsor.
La Fondazione si sposta in Svizzera
Tra 2009 e il 2011
Nel 2011 la Fondazione Guastalla, inseguito all’anno di transizione in cui la sede della Fondazione si sposta in Svizzera, l’obiettivo principale ora sarà unicamente consolidare la propria presenza sul territorio. Questo consolidamento avviene grazie alla collaborazione con la curatrice Carla Burani e successivamente di Ludovico Pratesi. Anche l’immagine della Fondazione stessa subisce un cambiamento importante insieme alla designer Veruska Gennari è stato deciso di cambiare il sito e logo. (fondazioneguastalla.ch)
"Il Quarto Sesso"
2006
Regia:
Attori:
- Jesus,
- Stella,
- Felina,
- Liù,
- Baby Blue,
- Apollonio di Tiana
Soggetto: Marco Costa, Marcello Mercalli
Sceneggiatura: Marco Costa, Marcello Mercalli
Fotografia: Francesco Di Giacomo
Musiche: Morgan (Marco Castoldi)
Montaggio: Filippo Barbieri
Scenografia: Tiziana Liberotti, Pasquale Tricoci
Costumi: Ludovica Amati
Effetti: Gianmario Catania
Produzione: GIOVANNI GUASTALLA PER FONDAZIONE GUASTALLA
Il quarto sesso nasce dall’ambiguità, e si nutre di contaminazioni. Cinema, arte contemporanea, pubblicità, televisione, teatro, ma anche mitologia, semiotica e sociologia. Un’opera aperta che utilizza la seduzione per mostrare ad ognuno di noi il lato apparentemente più fragile, per trascinarci in un insieme di linguaggi sovrapposti e contraddittori, ma incredibilmente vitali. Una microstoria che strizza l’occhio a tanti territori espressivi, per metterli in crisi e svelarne le parti più deboli, senza mai sposarne uno. Reality e sit-com, starsystem e trash, arte e pubblicità, religione e misticismo fanno la loro parte in un viaggio rapido ma mai banale nel movimentato territorio dei miti di ieri e di oggi, colto dallo sguardo consapevole e disincantato dei giovani d’oggi.
Uno sguardo del tutto contemporaneo, dove si intrecciano riferimenti più o meno espliciti all’arte contemporanea delle ultime generazioni, a partire dal titolo, tratto da una fortunata e recente mostra curata da Francesco Bonami alla Stazione Leopolda di Firenze. Ma penso anche alle performance di Vanessa Beecroft, al Caligola di Francesco Vezzoli, ai manga giapponesi interpretati da Takahashi Murakami, agli ultimi dipinti di Jeff Koons e perfino ai “tableau vivants” di Luigi Ontani, sospesi tra storia dell’arte e kitsch. Un orizzonte estetico molto più complesso di quanto sembri, frutto della ossessiva e costante frequentazione di immagini che costruiscono alla velocità della luce l’ universo iconico delle ultime generazioni. Un universo espresso con cura ed attenzione nel “Quarto sesso”, che vuole mostrare, senza pretese ma con indubbia qualità espressiva, la confusione dei nostri tempi, in maniera ironica e leggera, ma non per questo poco significativa.